Storia e tradizioni

La torre nuragica di Sa Domu ‘e S'Orcu, costruita sull’omonimo rilievo, e i numerosi resti nuragici testimoniano, fin dal periodo preistorico, la presenza dell’uomo ed il suo rapporto con il territorio. I ritrovamenti archeologici evidenziano la distinzione fra i siti sede degli insediamenti, nelle parti a valle, e i siti utilizzati come presidi a difesa del territorio, sulle alture.

L’epoca romana viene identificata attraverso la possibile presenza di una comunità ebraica esiliata da Vespasiano in un luogo malsano, la palude nella valle del Rio Mannu, ubicata dove attualmente sorge il paese di Barrali. La comunità, sopravvissuta ai disagi, fondò il villaggio di Barrali nei pressi dell’attuale sito.

La storia medievale del paese, inizialmente compreso nella curatoria di Dolia, è simile agli altri centri del Parteolla. Dal XIV secolo i villaggi della curatoria vengono ripartiti fra i catalani ed aragonesi che, riorganizzando il territorio in feudi, assegnarono Barrali alla Trexenta. Nel XIV secolo la diffusione della peste contribuì allo spopolamento diffuso dell’intera curatoria e alla scomparsa di molti villaggi.

Un percorso storico comune ai centri del Parteolla e una posizione di transizione con le culture della Trexenta influiscono sulle tradizioni locali, imperniate sulla cultura del pane, tipica di queste aree. La Sagra del Pane, l’usanza de Is Panisceddusu e le feste religiose di Santa Lucia e San Gemiliano legano i riti religiosi produzioni ed ai luoghi del territorio.

 

fonte www.parteolla.it

Data di ultima modifica: 27/02/2017

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